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La chiesa di Sant’Antonio Abate fu fondata nel 1406 con l’approvazione del “Capitolo dei Canonici di S. Giovanni” e con autorizzazione, da parte dello stesso Capitolo, a realizzare campanili, cimitero, altare, fonte battesimale e facoltà di eleggere cappellano e Rettore.
Info: Parrocchia S. Maria Assunta. Tel. 0761 370787. Parroco Don G. Pirri.
Parrocchia S. Maria Assunta in cielo Vitorchiano.
CHIESA DI SANT'ANTONIO ABATE
CENNI STORICI E DESCRIZIONE
Nel centro storico di Vitorchiano, in Piazza Roma sul lato est, affaccia la Chiesa di Sant’Antonio Abate, di forma quadrilatera e a navata unica. La chiesa fu fondata nel 1406 con l’approvazione del “Capitolo dei Canonici di S. Giovanni” e con autorizzazione, da parte dello stesso Capitolo, a realizzare campanili, cimitero, altare, fonte battesimale e facoltà di eleggere cappellano e Rettore. Nel 1568 l’edificio di culto fu affidato alla “Confraternita della Misericordia”, in seguito alla “Confraternita di S. Antonio”. Attualmente la chiesa è la sede delle Confraternite di Vitorchiano, e custodisce i “Cristi” in legno dipinto del XVII sec, vale dire i costumi e gli apparati delle confraternite che vengono portati in processione in occasione delle ricorrenze religiose più importanti. Si accede alla chiesa attraverso un portale ligneo con stipiti e architrave scanalati, affiancato, a sinistra, da una piccola finestra con grata. La facciata è divisa in due livelli da una cornice marcapiano sulla quale è incisa la seguente iscrizione: VIRGILIUS-FLAMINIUS-VI-D-RECTOR-ET-LATERAN-COMM-REST-MDLXXIX. Al centro della stessa è inserito uno stemma. Sopra la cornice marcapiano, al centro della facciata, è un grande rosone fiancheggiato in alto da altri due stemmi, tra cui quello di Vitorchiano.
All’interno, addossata alla parete di fondo, è un’edicola d’altare sopraelevata, che custodisce una tela di autore ignoto raffigurante Sant’Antonio Abate, rappresentato in abiti monacali, che ha nella mano sinistra il libro delle Sacre Scritture, e nella destra il bastone con una campanella. Sul mantello che lo ricopre è la spilla a forma di croce. L’edicola è caratterizzata da pilastri in stucco, sui quali sono applicati dei piccoli quadri che conservano ex voto a forma di cuore, in argento. I pilastri sorreggono un timpano spezzato, al centro del quale, circondata da volute, è una piccola tavola raffigurante Cristo Benedicente, che ha una mano alzata in segno di benedizione, e nell’altra un libro aperto, sul quale è possibile leggere la frase: EGO SUM IUX MUNDI. In basso, sull’architrave è il volto di un putto alato. Sulla mensa d’altare è un tabernacolo che riprende in maniera stilizzata, le linee dell’edicola.
Addossato alla parete laterale sinistra, invece, è un pulpito in legno dipinto in azzurro, del XVI sec, che presenta sulla facciata in alto, al centro della specchiatura, il simbolo della Confraternita del Gonfalone. Accanto sono i lanternoni con asta, che sfilano accanto ai Cristi lignei portati in processione durante le ricorrenze religiose più importanti, tra cui quella dedicata a San Michele Arcangelo. L’uno è riccamente decorato alle estremità da volute, che presentano, al centro e in altorilievo, volti di putti, mentre in alto è sormontato da una croce; gli altri due, sono riccamente decorati sui bordi da volute che sostengono, in alto, la croce. Nel vano interno, chiuso da lastre di vetro, viene inserita la candela.
Al centro della chiesa sono esposti i Cristi lignei. Sul primo, da sinistra, portato in processione dalla Confraternita della Misericordia, il corpo di Cristo è ben proporzionato, ha un’accentuata muscolatura che contrasta con i lineamenti distesi del viso, mentre la corona di spine è paragonabile ad un copricapo. È inscritto in una struttura romboidale decorata da fiori rosa, presenti anche sul prolungamento del braccio della croce. In alto la struttura termina con un grande tondo con il simbolo Eucaristico in lettere capitali, sul quale, a sua volta, è una croce con fiori. In basso è raffigurata una barca.
Il corpo di Cristo del crocifisso in posizione centrale, portato in processione dalla Confraternita del Gonfalone, è ben proporzionato, con muscolatura piuttosto in evidenza. Il viso, molto spigoloso, ha una folta barba a punta, mentre i capelli ripiegati a ciocche all’indietro scendono sulle spalle. Il crocifisso è inscritto in una struttura romboidale decorata da fiori bianchi e gialli, presenti anche sul prolungamento del braccio della croce. Su quest’ultimo corre uno striscione con su scritto MISERANDO ATQUE ELIGENDO, frase che appartiene allo stemma scelto da Papa Francesco. Lo stemma si presenta con uno stendardo azzurro con una stella, il giglio e al centro, in alto, il simbolo Eucaristico con i tre chiodi della Passione di Cristo. Dietro lo stendardo sono due chiavi decussate sormontate dalla tiara papale.
L’ultimo crocifisso, portato in processione dalla Confraternita dei SS. Rocco e Martino custodisce il corpo di Cristo con il volto incorniciato dalla barba, mentre i capelli, raccolti dalla parte destra dietro la nuca, scendono sciolti sulla sinistra. Il drappo che cinge i fianchi termina sul fianco destro con nodo articolato. È inscritto in una struttura romboidale decorata da fiori verdi, presenti anche sul prolungamento del braccio della croce. Al centro del braccio è rappresentata una patena dorata sulla quale è un libro aperto con agli angoli i simboli cristologici dell’Alfa e Omega. Ancora più in alto è la riproduzione di un piccolo Cristo crocifisso dietro il quale è una ruota verde. I Crocifissi sono stati sottoposti a restauri tra il 2001-2002.
La controfacciata, infine, è divisa in due livelli da una cornice marcapiano, sulla quale, al centro in alto, è il rosone. Accanto alla porta di ingresso, a terra, è posta una campana in bronzo, mentre addossata alla parete è un’acquasantiera in peperino con profonda scanalatura, che corre parallela al bordo a sezione semicircolare.
BIBLIOGRAFIA
Vitorchiano, il passato presente, edizione curata da Fiorenzo Mascagna, ricerche storiche Elide Vagnozzi, Stampa Arti Grafiche Artigiane 2005, p.52.
Picchetto F.- Pedrocchi A. M , scheda OA n. 12/ 00095553, 1977;
Picchetto F.- Pedrocchi A. M , scheda OA n. 12/ 00095564, 1977;
Picchetto F.- Pedrocchi A. M , scheda OA n. 12/ 00095565, 1977;
Picchetto F.- Pedrocchi A. M , scheda OA n. 12/ 00095566, 1977;
– Pagina Facebook di Andrea Presutti Un particolare ringraziamento al Dr. Andrea Presutti per la consulenza scientifica e il materiale fotografico d’archivio fornito su Vitorchiano.